Ripetizione di interessi anatocistici o usurari: l’onere della prova a carico del correntista

Ove sia il correntista ad agire in giudizio per la ripetizione, o comunque per l’accertamento, delle somme indebitamente versate alla banca a titolo di interessi anatocistici e/o usurari, incombe su costui, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2697 cc, l’onere di allegare i fatti posti a base della domanda, vale a dire dimostrare l’esistenza […]

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I presupposti della c.d. usura soggettiva

Con riferimento all’usura soggettiva, deve ritenersi che: 1) l’art. 1815 cc co. 2 preveda la nullità della clausola usuraria ai sensi dell’art. 644 co. 1 cp e non ai sensi dell’art. 644 co. 3 cp, in quanto, in base all’art. 1 DL n. 394/2000, convertito in L n. 24/2001, debbono intendersi usurari, ai fini dell’art. […]

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Le conseguenze della c.d. usura sopravvenuta

Per la qualificazione di un tasso come usurario occorre fare applicazione dell’art. 644 c.p., tenendo conto del momento in cui gli interessi sono convenuti, indipendentemente dal momento del loro pagamento. Di conseguenza, allorché il tasso degli interessi concordato tra mutuante e mutuatario superi, nel corso dello svolgimento del rapporto, la soglia dell’usura come determinata in […]

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Gli interessi moratori pattuiti convenzionalmente rilevano ai fini della valutazione di usurarietà del contratto quale superamento del tasso soglia?

Ai fini del divieto di usura non vanno calcolati gli interessi moratori, che infatti non hanno la funzione di corrispettivo al godimento di una somma di denaro, bensì funzione di risarcimento, così presupposto dall’art. 1224 cc., mentre la nozione di usura richiama l’idea di un’eccessiva utilità ricavata soltanto direttamente dal prestito del denaro. Inoltre, lo […]

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