Accisa indebitamente pagata: niente rimborso al consumatore

Il consumatore finale di energia elettrica non è legittimato a proporre istanza di rimborso della accisa indebitamente pagata spettando tale legittimazione esclusivamente ai soggetti passivi del tributo, e cioè ai fornitori, dato che le parti del rapporto di imposta in materia di accise sono solo l’Amministrazione finanziaria e il fornitore (ai consumatori) di energia elettrica. […]

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Autotutela durante il processo: l’AdE paga le spese

Poiché anche il processo tributario, come quello civile e amministrativo, è in linea generale ispirato al principio di responsabilità per le spese del giudizio, nel caso di annullamento dell’atto impositivo in autotutela dopo che è stato radicato il processo il Giudice tributario deve condannare alle spese l’Amministrazione finanziaria in base al principio della soccombenza virtuale. […]

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Prelevamenti bancari: è necessaria l’indicazione tempestiva del beneficiario

In base all’art. 32 del D.P.R. 600/73 il contribuente vince la presunzione che i prelevamenti dal conto corrente hanno natura reddituale se indica i beneficiari del denaro prelevato; tuttavia, l’indicazione tardiva del beneficiario non è ammissibile – e quindi opera la menzionata presunzione – in quanto tale indicazione deve consentire all’Amministrazione finanziaria di verificare se […]

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Il reddito del socio di s.r.l. deriva da quello stabilito dal Giudice per la società (anche se la sentenza non è passata in giudicato)

Il reddito accertato nei confronti di un socio di società di capitali (nella fattispecie a responsabilità limitata) sulla base della presunzione di distribuzione di utili deve essere determinato tenendo conto del reddito in capo alla società come accertato dal Giudice tributario ancorchè la relativa sentenza non sia passata in giudicato. Commissione Tributaria Provinciale Modena, sez. […]

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Vecchio redditometro: non necessaria la correlazione temporale tra spese e disinvestimenti

In tema di accertamento sintetico (nella precedente versione dell’art. 38 D.P.R. 600/73, c.d. vecchio redditometro) le maggiori uscite, presuntivamente dedotte dalla differenza tra il reddito determinato sinteticamente e quello dichiarato, possono essere giustificate dalle maggiori entrate derivanti di disinvestimenti finanziari o patrimoniali, senza che sia necessario correlare temporalmente le maggiori uscite con le maggiori entrate. […]

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